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Kazuyoshi Nomachi - Villa Reale, Monza 2015

"Quali sono i suoi soggetti preferiti?
Le persone. Mi piacerebbe continuare a ritrarre persone in preghiera. Le scene di preghiera o pellegrinaggio sono straordinarie per osservare le persone che, nell'atto di confrontarsi a mente sgombra con qualcosa di tanto elevato, si guardano dentro."

La mostra si sviluppa lungo due assi paralleli tra di loro e permeabili. 
Il Sahara, punto di partenza della ricerca del fotografo, ci introduce nella fotografia di Kazuyoshi.
Poi Islam, Gange, Tibet e per finire il sud America dove ancora l'autore sta sperimentando. Un lavoro lungo 40 anni.

"Immagina davvero un futuro in cui la coesione sociale e la realizzazione spirituale prevarranno sul desiderio di benessere materiale?
Mi interessa documentare certe culture o religioni prima che la globalizzazione le faccia scomparire"

Ho amato la diversità che si sovrappone, l'apertura e la continuità che si respira nel percorrere la mostra. 
Se lasci vagare lo sguardo, la tua mente si apre a mille suggestioni, sovrappone volti, gioca coi colori e con le tradizioni.
Sono le foto ad osservarti con questi occhi così intensi, che possono appartenere solo ad anime belle.

"Qual è il segreto di una foto di Kazuyoshi Nomachi?
Oggi è facile scattare uno foto semplicemente premendo un tasto. Però non considero buone foto quello che non trattengono alcuna traccia dello sguardo, dell'occhio umano".

Un solo suggerimento: visitate la mostra nel pomeriggio, quando il sole è alle spalle dell'edificio. In alcuni casi la luce dalle vetrate rende lievemente difficoltoso osservare i lavori. 
Catalogo National Gepgraphic Italia 10,00€.

Intervista di Marina Conti
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