Reading, UK. Gennaio 2015
Ross
Un tempo dovevamo essere questo per le nostre tribù:
Delle cercatrici d’acqua.
Sempre in movimento, per trovare ciò che è essenziale.
In un tempo in cui il tempo era tracciato dal trascorrere delle 13 lune..
C’è sole limpido senza traccia di nuvole anche oggi.
La stagione delle piogge è lontana. Abbiamo fatto parsimonia di acqua, ma ormai è quasi il momento per la tribù di partire alla ricerca di un luogo riparato per trascorrere l’estate torrida in arrivo.
Come sempre sono io la prima a muovermi, per definire il sentiero dell’acqua.
Perché in questa nostra terra così difficile e amata, l’acqua è uno dei più grandi misteri.
Sono nata così, con questo sentore d’acqua nel sangue. Acqua la prima parola che ho detto.
Ogni generazione ha sempre avuto la sua cercatrice e quanto so mi è stato tramandato attraverso tutte quelle che prima di me sono state le guide d’acqua.
Anche i capelli così forti e rossi, sono una traccia del mio sangue antico, mentre diversi da tutti risaltano i miei occhi castani alla luce del fuoco e verdi quando risplendono al sole. Un cattivo presagio? si sono chiesti in molti. Le cercatrici hanno sempre avuto gli occhi cristallini come l’acqua che le guidava.
Ci muoviamo veloci, un battitore, un cacciatore ed io. Siamo un gruppo fidato.
Cresciuti assieme, ognuno guidato a sfuttare al meglio le sue caratteristiche, perché i talenti di uno, sono ricchezza per tutta la tribù. Il nostro apprendistato è stato severo, ma mai abbiamo sentito mancare sostegno e amore.
Occhi di lupo è uno dei più abili battitori che conosca; è rimasto orfano molto presto di padre e sua madre è diventata la seconda compagna del nostro guaritore. Lupo è cresciuto con una sorella e un fratello a cui è molto legato. La sorella più piccola sta apprendendo l’arte della guarigione, per la quale sembra abbia lo stesso intuito del padre. Il fratello di Lupo è un giovane pensieroso, a volte un po’ triste: sembra sempre che veda cose nel futuro che a noi non è dato di conoscere. Le sue parole sono posate, misurate. Fa le cose più semplici con amore.
Penna blu è un abile cacciatore. Ha dimostrato sempre coraggio e agilità e si è distinto più volte per la sua anima generosa. Ha una moglie splendida, che è amica del mio cuore, e due bambini spettacolari capaci di accendere il suo sorriso, di solito schivo.
E poi ci sono io: Gioco di Luna.
Quest’anno l’acqua sembra più determinata del solito a nascondersi, e la nostra ricerca diventa ogni giorno che passa più difficile. E ancora non la sento.
L’acqua si sposta sempre. Danza con noi una ballo di vita e morte. Lei sa di essere indispensabile, ma vuole essere inseguita prima di concedersi.
E’ lei che guida i nostri percorsi, detta i ritmi del movimento, definisce i limiti, prova le nostre forze, trova per noi la casa.
Da tempo immemore l’inverno è trascorso nel più mite deserto, mentre l’estate ci si sposta sulle montagne in cerca di sorgenti e grotte in cui stare riparati dal sole.
Eppure quest’anno non trovo tracce da seguire.
Le nostre scorte si stanno esaurendo. Siamo allenati fisicamente a resistere alla fame e alla sete camminando per lunghi percorsi. La carne di serpente, che a volte arriva in dono, è dolce e con il suo contenuto d’acqua ci sostiene. Nonostante questo, presto dovremo tornare. E questa volta senza una direzione per il nostro futuro.
“Lupo, proviamo a scendere nella direzione del picco del giaguaro.”
“Luna non sei convinta, di solito a questo punto sai in modo preciso in che direzione andare.”
“Non la senti, vero?”
“No penna, non ci sono sorgenti per miglia ancora, almeno che il mio talento non si sia perso".
Il mio istinto mi dice che non c’è traccia di sorgenti sulle montagne. Ma non è mai accaduto, non può essere vero.
"Camminiamo ancora mezza giornata, poi torneremo indietro. Dobbiamo tornare ad avvisare, prima che si muovano.”
Rientriamo al villaggio e ci dirigiamo direttamente verso la capanna del capo tribù.
Con nostra sorpresa il fuoco è accesso e troviamo ad attenderci Luna nascente, la sciamana, Vento che parla, fratello di lupo, e Muso d’orso, il capo.
“Speravo fossi abbastanza saggia da tornare, Gioco di Luna. I miei sogni mi hanno avvisata che avresti avuto qualcosa di importante da dirci.”
“Luna nascente, mi dispiace ma non sono stata capace di trovare sorgenti.”
“Non essere sciocca Gioco di Luna. Se non hai trovato è perché non c’era” interviene Muso d’orso “so che molti diranno che i tuoi occhi erano un cattivo presagio, ma per me significava solo che ci avresti portato qualcosa di nuovo. Così sembra essere.”
“Si è così” interviene Vento che parla sciogliendosi dall’abbraccio del fratello.
“Sapevo da un po’ che sarebbe successo, ma non potevo avere idea che fosse così in fretta. Speravo che avessimo ancora un po’ di tempo”.
“Di cosa parli? Tu sapevi che sarebbe finito il tempo dell’acqua?”
“Penna, rimani tranquillo, non potevo sapere quando sarebbe successo e se vi avessi detto delle cose che so, non mi avreste comunque creduto”
“Beh cos’altro sai? Perché se non te ne fossi accorto l’estate sta arrivando e senza acqua moriremo.”
“Più volte mentre lavoro il legno o mi prendo cura dei campi, vedo delle immagini del nostro popolo in cammino. Non è sulla strada che conosciamo perché sullo sfondo non ci sono le montagne. Attraversiamo il deserto e c’è molta sete e paura. E poi vedo un posto nuovo con moltissima acqua. Li dove ci fermeremo, ma non arriveremo in molti.”
Guardiamo il fuoco. L’acqua che scompare, attraversare il deserto in estate con anziani e bambini. E gli animali? Cosa faranno senza acqua? E le altre tribù? In quanti saremo a cercare una strada nuova e a trovarla? Quali pericoli ci attendono?
“Il luogo dove dobbiamo arrivare ha il colore dei tuoi occhi Gioco di luna. La terra è marrone scuro, viva, e l’erba cresce verde e rigogliosa. Tu puoi trovarlo per noi.”
Sono ormai due settimane che camminiamo in un deserto sconosciuto, alla sola luce fluorescente della luna, per evitare che il sole troppo caldo ci consumi.
Di giorno troviamo riparo nella sabbia, sperando che nessun animale si nasconda tra le dune. Il sole è troppo caldo, altrimenti.
Questa notte tuttavia la luna si rinnova e siamo ciechi. Ci fermiamo dunque, la nostra marcia riprenderà le prime ore del giorno, fino a quando non sarà impossibile proseguire.
Siamo raccolti di fianco al fuoco. E’ la prima volta che Penna non è con noi.
“Stai pensando agli altri?” chiede Lupo “Certo che sono successe molte cose nelle ultime tre settimane”.
“Si, mi auguro che Colei che vede nel buio possa guidare gli altri per le grotte verso la salvezza”.
“Sarebbe stata una marcia troppo dura per bambini ed anziani”
“Si, nonostante questo la separazione è una sofferenza. Soprattutto perché non sappiamo quale sarà il loro destino. Li ritroveremo un giorno, spero”.
“Colei che vede nel buio è anche un cercatrice e tu lo sapevi. Perché non hai detto nulla?”
“Lupo, sai anche tu che il suo più grande desiderio era diventare una guaritrice come vostro padre. Ciò che la appassionava era lo studio, non il movimento. Ricordi da piccola quanto ha sempre sofferto gli spostamenti? Ogni volta che ci muovevamo per seguire l’acqua per lei era una fatica. Non potevo imporle di diventare una cercatrice.”
“Adesso però è comunque destinata a guidare i nostri fratelli attraverso le grotte per cercare l’acqua.”
“E’ vero, ma quando mi sono accorta del modo in cui si manifestava il suo dono, mi sono anche assicurata che continuasse a sviluppare il suo talento. Questo è stato il nostro patto segreto. Se c’è dell’acqua lei la troverà”.
“Cosa intendi per modo strano?”
“Vedi Lupo, io sento l’acqua, se c’è anche una sola molecola nell'aria, i miei polmoni si riempiono e la pelle si distende, i sensi si potenziano e da quel momento inizio a seguire le tracce.”
“Mentre colei che vede nel buio non può farlo?”
“No, lei sente il flusso dell’acqua. Il suo dono è legato alle acque profonde, il mio alle acque che sgorgano. I suoi occhi sono neri, i miei verdinocciola. Prima di noi tutte potevano sentire le acque scorrere in superficie, una volta che erano diventati ruscelli e i loro occhi erano cristallini. Io invece sento i luoghi di nascita, mi basta una goccia, lei sente i luoghi profondi e entrambe potremmo inciampare in un fiume superficiale senza poterne prevedere la presenza.
Forse i nostri talenti così particolari ci permetteranno di affrontare questo passaggio tanto pericoloso.”
“Lo speriamo tutti.”
“Penna, se nelle grotte c’è acqua Colei che vede nel buio la troverà.
Se nel deserto c’è una sorgente, io vi porterò li”.
Un’altra settimana, abbiamo trovato animali morti lungo la strada. Svenuti per mancanza d’acqua e poi accolti da signora morte, con la sua pietà.
Anche alcuni di noi incominciano ad accusare la fatica. La luna ora è a metà e abbiamo ripreso a camminare la notte.
Uno scorpione e un serpente hanno morso a morte alcuni guerrieri. Ora riposano, i loro corpi coperti di sabbia; purtroppo il nostro guaritore non ha potuto fare molto, anche le sue energie sono ridotte al minimo. Alcuni sono molto arrabbiati con me, pensano che sia impossibile uscire dal deserto. Per fortuna Lupo e il Capo Muso d’orso mi sostengono. Per ora la parola di Muso d’orso ha valore.
Le visioni di Vento che parla non ci sono più di aiuto da qualche giorno, sembra siamo in una parte di territorio che non gli è stato dato conoscere.
Io sento che qualcosa sta cambiando nell'aria, ma ancora non oso dare alla sensazione il nome.
Due giovani donne hanno raggiunto gli antenati in questi ultimi tre giorni e non vedranno la nuova terra.
Potrei fare di più? Davvero non so cosa.
Nessuno ancora si è accorto, ma per me è evidente che possiamo farcela, ancora pochi giorni.
Stanotte la luce è forte e io non ho più dubbi.
Ho mosso un passo e finalmente l’ho sentita. Il vento me l’ha portata.
Acqua.
Ho spronato tutti a procedere velocemente, ma Muso d’orso mi ha richiamata alla prudenza ricordandomi che non sappiamo da quanto lontano il vento possa arrivare in questa parte di deserto.
E poi finalmente con la luna piena la vediamo. Una prima sorgente piccolissima attorno alla quale cresce erba verde. Ci abbeveriamo e riposiamo. Riempiamo gli otri. E ripartiamo: la sorgente non è sufficiente per fermarsi.
Ora dopo altre due settimane di cammino, siamo arrivati alla terra fertile promessa a Vento che parla nelle sue visioni.
Siamo in 23, eravamo 57 alla partenza. Le donne giovani, si sono mostrate straordinariamente resistenti. Pian piano ricostruiremo il nostro mondo, anche se sarà diverso.
Qui il mio talento per l’acqua non serve più. C’è acqua dolce in abbondanza e non credo sparirà presto.
Cosa cercherò nelle prossime vite?
Un pensiero va a Colei che vede nel buio. Sono certa che sarà riuscita in ciò che per me era impossibile: seguire l’acqua sotto terra.
Scambio messaggi con un’amica, con la certezza di che Colei che vede nel buio è sopravvissuta.
Spero che questi migliaia di anni siamo stati felici.
E cosa facciamo oggi che l’acqua è in bottiglia?
Siamo sempre in movimento alla ricerca dell’essenziale.
Ross
Un tempo dovevamo essere questo per le nostre tribù:
Delle cercatrici d’acqua.
Sempre in movimento, per trovare ciò che è essenziale.
In un tempo in cui il tempo era tracciato dal trascorrere delle 13 lune..
C’è sole limpido senza traccia di nuvole anche oggi.
La stagione delle piogge è lontana. Abbiamo fatto parsimonia di acqua, ma ormai è quasi il momento per la tribù di partire alla ricerca di un luogo riparato per trascorrere l’estate torrida in arrivo.
Come sempre sono io la prima a muovermi, per definire il sentiero dell’acqua.
Perché in questa nostra terra così difficile e amata, l’acqua è uno dei più grandi misteri.
Sono nata così, con questo sentore d’acqua nel sangue. Acqua la prima parola che ho detto.
Ogni generazione ha sempre avuto la sua cercatrice e quanto so mi è stato tramandato attraverso tutte quelle che prima di me sono state le guide d’acqua.
Anche i capelli così forti e rossi, sono una traccia del mio sangue antico, mentre diversi da tutti risaltano i miei occhi castani alla luce del fuoco e verdi quando risplendono al sole. Un cattivo presagio? si sono chiesti in molti. Le cercatrici hanno sempre avuto gli occhi cristallini come l’acqua che le guidava.
Ci muoviamo veloci, un battitore, un cacciatore ed io. Siamo un gruppo fidato.
Cresciuti assieme, ognuno guidato a sfuttare al meglio le sue caratteristiche, perché i talenti di uno, sono ricchezza per tutta la tribù. Il nostro apprendistato è stato severo, ma mai abbiamo sentito mancare sostegno e amore.
Occhi di lupo è uno dei più abili battitori che conosca; è rimasto orfano molto presto di padre e sua madre è diventata la seconda compagna del nostro guaritore. Lupo è cresciuto con una sorella e un fratello a cui è molto legato. La sorella più piccola sta apprendendo l’arte della guarigione, per la quale sembra abbia lo stesso intuito del padre. Il fratello di Lupo è un giovane pensieroso, a volte un po’ triste: sembra sempre che veda cose nel futuro che a noi non è dato di conoscere. Le sue parole sono posate, misurate. Fa le cose più semplici con amore.
Penna blu è un abile cacciatore. Ha dimostrato sempre coraggio e agilità e si è distinto più volte per la sua anima generosa. Ha una moglie splendida, che è amica del mio cuore, e due bambini spettacolari capaci di accendere il suo sorriso, di solito schivo.
E poi ci sono io: Gioco di Luna.
Quest’anno l’acqua sembra più determinata del solito a nascondersi, e la nostra ricerca diventa ogni giorno che passa più difficile. E ancora non la sento.
L’acqua si sposta sempre. Danza con noi una ballo di vita e morte. Lei sa di essere indispensabile, ma vuole essere inseguita prima di concedersi.
E’ lei che guida i nostri percorsi, detta i ritmi del movimento, definisce i limiti, prova le nostre forze, trova per noi la casa.
Da tempo immemore l’inverno è trascorso nel più mite deserto, mentre l’estate ci si sposta sulle montagne in cerca di sorgenti e grotte in cui stare riparati dal sole.
Eppure quest’anno non trovo tracce da seguire.
Le nostre scorte si stanno esaurendo. Siamo allenati fisicamente a resistere alla fame e alla sete camminando per lunghi percorsi. La carne di serpente, che a volte arriva in dono, è dolce e con il suo contenuto d’acqua ci sostiene. Nonostante questo, presto dovremo tornare. E questa volta senza una direzione per il nostro futuro.
“Lupo, proviamo a scendere nella direzione del picco del giaguaro.”
“Luna non sei convinta, di solito a questo punto sai in modo preciso in che direzione andare.”
“Non la senti, vero?”
“No penna, non ci sono sorgenti per miglia ancora, almeno che il mio talento non si sia perso".
Il mio istinto mi dice che non c’è traccia di sorgenti sulle montagne. Ma non è mai accaduto, non può essere vero.
"Camminiamo ancora mezza giornata, poi torneremo indietro. Dobbiamo tornare ad avvisare, prima che si muovano.”
Rientriamo al villaggio e ci dirigiamo direttamente verso la capanna del capo tribù.
Con nostra sorpresa il fuoco è accesso e troviamo ad attenderci Luna nascente, la sciamana, Vento che parla, fratello di lupo, e Muso d’orso, il capo.
“Speravo fossi abbastanza saggia da tornare, Gioco di Luna. I miei sogni mi hanno avvisata che avresti avuto qualcosa di importante da dirci.”
“Luna nascente, mi dispiace ma non sono stata capace di trovare sorgenti.”
“Non essere sciocca Gioco di Luna. Se non hai trovato è perché non c’era” interviene Muso d’orso “so che molti diranno che i tuoi occhi erano un cattivo presagio, ma per me significava solo che ci avresti portato qualcosa di nuovo. Così sembra essere.”
“Si è così” interviene Vento che parla sciogliendosi dall’abbraccio del fratello.
“Sapevo da un po’ che sarebbe successo, ma non potevo avere idea che fosse così in fretta. Speravo che avessimo ancora un po’ di tempo”.
“Di cosa parli? Tu sapevi che sarebbe finito il tempo dell’acqua?”
“Penna, rimani tranquillo, non potevo sapere quando sarebbe successo e se vi avessi detto delle cose che so, non mi avreste comunque creduto”
“Beh cos’altro sai? Perché se non te ne fossi accorto l’estate sta arrivando e senza acqua moriremo.”
“Più volte mentre lavoro il legno o mi prendo cura dei campi, vedo delle immagini del nostro popolo in cammino. Non è sulla strada che conosciamo perché sullo sfondo non ci sono le montagne. Attraversiamo il deserto e c’è molta sete e paura. E poi vedo un posto nuovo con moltissima acqua. Li dove ci fermeremo, ma non arriveremo in molti.”
Guardiamo il fuoco. L’acqua che scompare, attraversare il deserto in estate con anziani e bambini. E gli animali? Cosa faranno senza acqua? E le altre tribù? In quanti saremo a cercare una strada nuova e a trovarla? Quali pericoli ci attendono?
“Il luogo dove dobbiamo arrivare ha il colore dei tuoi occhi Gioco di luna. La terra è marrone scuro, viva, e l’erba cresce verde e rigogliosa. Tu puoi trovarlo per noi.”
Sono ormai due settimane che camminiamo in un deserto sconosciuto, alla sola luce fluorescente della luna, per evitare che il sole troppo caldo ci consumi.
Di giorno troviamo riparo nella sabbia, sperando che nessun animale si nasconda tra le dune. Il sole è troppo caldo, altrimenti.
Questa notte tuttavia la luna si rinnova e siamo ciechi. Ci fermiamo dunque, la nostra marcia riprenderà le prime ore del giorno, fino a quando non sarà impossibile proseguire.
Siamo raccolti di fianco al fuoco. E’ la prima volta che Penna non è con noi.
“Stai pensando agli altri?” chiede Lupo “Certo che sono successe molte cose nelle ultime tre settimane”.
“Si, mi auguro che Colei che vede nel buio possa guidare gli altri per le grotte verso la salvezza”.
“Sarebbe stata una marcia troppo dura per bambini ed anziani”
“Si, nonostante questo la separazione è una sofferenza. Soprattutto perché non sappiamo quale sarà il loro destino. Li ritroveremo un giorno, spero”.
“Colei che vede nel buio è anche un cercatrice e tu lo sapevi. Perché non hai detto nulla?”
“Lupo, sai anche tu che il suo più grande desiderio era diventare una guaritrice come vostro padre. Ciò che la appassionava era lo studio, non il movimento. Ricordi da piccola quanto ha sempre sofferto gli spostamenti? Ogni volta che ci muovevamo per seguire l’acqua per lei era una fatica. Non potevo imporle di diventare una cercatrice.”
“Adesso però è comunque destinata a guidare i nostri fratelli attraverso le grotte per cercare l’acqua.”
“E’ vero, ma quando mi sono accorta del modo in cui si manifestava il suo dono, mi sono anche assicurata che continuasse a sviluppare il suo talento. Questo è stato il nostro patto segreto. Se c’è dell’acqua lei la troverà”.
“Cosa intendi per modo strano?”
“Vedi Lupo, io sento l’acqua, se c’è anche una sola molecola nell'aria, i miei polmoni si riempiono e la pelle si distende, i sensi si potenziano e da quel momento inizio a seguire le tracce.”
“Mentre colei che vede nel buio non può farlo?”
“No, lei sente il flusso dell’acqua. Il suo dono è legato alle acque profonde, il mio alle acque che sgorgano. I suoi occhi sono neri, i miei verdinocciola. Prima di noi tutte potevano sentire le acque scorrere in superficie, una volta che erano diventati ruscelli e i loro occhi erano cristallini. Io invece sento i luoghi di nascita, mi basta una goccia, lei sente i luoghi profondi e entrambe potremmo inciampare in un fiume superficiale senza poterne prevedere la presenza.
Forse i nostri talenti così particolari ci permetteranno di affrontare questo passaggio tanto pericoloso.”
“Lo speriamo tutti.”
“Penna, se nelle grotte c’è acqua Colei che vede nel buio la troverà.
Se nel deserto c’è una sorgente, io vi porterò li”.
Un’altra settimana, abbiamo trovato animali morti lungo la strada. Svenuti per mancanza d’acqua e poi accolti da signora morte, con la sua pietà.
Anche alcuni di noi incominciano ad accusare la fatica. La luna ora è a metà e abbiamo ripreso a camminare la notte.
Uno scorpione e un serpente hanno morso a morte alcuni guerrieri. Ora riposano, i loro corpi coperti di sabbia; purtroppo il nostro guaritore non ha potuto fare molto, anche le sue energie sono ridotte al minimo. Alcuni sono molto arrabbiati con me, pensano che sia impossibile uscire dal deserto. Per fortuna Lupo e il Capo Muso d’orso mi sostengono. Per ora la parola di Muso d’orso ha valore.
Le visioni di Vento che parla non ci sono più di aiuto da qualche giorno, sembra siamo in una parte di territorio che non gli è stato dato conoscere.
Io sento che qualcosa sta cambiando nell'aria, ma ancora non oso dare alla sensazione il nome.
Due giovani donne hanno raggiunto gli antenati in questi ultimi tre giorni e non vedranno la nuova terra.
Potrei fare di più? Davvero non so cosa.
Nessuno ancora si è accorto, ma per me è evidente che possiamo farcela, ancora pochi giorni.
Stanotte la luce è forte e io non ho più dubbi.
Ho mosso un passo e finalmente l’ho sentita. Il vento me l’ha portata.
Acqua.
Ho spronato tutti a procedere velocemente, ma Muso d’orso mi ha richiamata alla prudenza ricordandomi che non sappiamo da quanto lontano il vento possa arrivare in questa parte di deserto.
E poi finalmente con la luna piena la vediamo. Una prima sorgente piccolissima attorno alla quale cresce erba verde. Ci abbeveriamo e riposiamo. Riempiamo gli otri. E ripartiamo: la sorgente non è sufficiente per fermarsi.
Ora dopo altre due settimane di cammino, siamo arrivati alla terra fertile promessa a Vento che parla nelle sue visioni.
Siamo in 23, eravamo 57 alla partenza. Le donne giovani, si sono mostrate straordinariamente resistenti. Pian piano ricostruiremo il nostro mondo, anche se sarà diverso.
Qui il mio talento per l’acqua non serve più. C’è acqua dolce in abbondanza e non credo sparirà presto.
Cosa cercherò nelle prossime vite?
Un pensiero va a Colei che vede nel buio. Sono certa che sarà riuscita in ciò che per me era impossibile: seguire l’acqua sotto terra.
Scambio messaggi con un’amica, con la certezza di che Colei che vede nel buio è sopravvissuta.
Spero che questi migliaia di anni siamo stati felici.
E cosa facciamo oggi che l’acqua è in bottiglia?
Siamo sempre in movimento alla ricerca dell’essenziale.