Da Donatella... per iniziare bene la settimana
Ho conosciuto Donatella qualche anno fa, a uno dei bellissimi stage offerti da Cascina Boffalora.
Un posto incantevole in provincia di Pavia immerso nel verde dei campi: ad accogliervi persone meravigliose che vi offriranno pace, buon cibo e cure per l'anima.
Da allora non abbiamo più avuto occasione di incontrarci, ma Donatella mi ha fatto un bellissimo regalo includendomi nella lista di amici a cui manda, puntuale ogni lunedì mattina, una mail con un brano, una poesia, una vignetta che ha letto nella settimana precedente e ha voglia di condividere.
Mai banali e sempre generose le sue scelte!
Quando ho iniziato a creare questo sito, le ho quindi chiesto il permesso di pubblicare la rubrica a suo nome.
Godetevi alcuni passaggi bellissimi.
Buona lettura!
Un posto incantevole in provincia di Pavia immerso nel verde dei campi: ad accogliervi persone meravigliose che vi offriranno pace, buon cibo e cure per l'anima.
Da allora non abbiamo più avuto occasione di incontrarci, ma Donatella mi ha fatto un bellissimo regalo includendomi nella lista di amici a cui manda, puntuale ogni lunedì mattina, una mail con un brano, una poesia, una vignetta che ha letto nella settimana precedente e ha voglia di condividere.
Mai banali e sempre generose le sue scelte!
Quando ho iniziato a creare questo sito, le ho quindi chiesto il permesso di pubblicare la rubrica a suo nome.
Godetevi alcuni passaggi bellissimi.
Buona lettura!
25 luglio 2016
Sta lontano da ciò che ti deprime. Mangia tutto, pochi grassi. Nuota a mare; quando non più possibile, un po’ di movimento, mai al chiuso, sempre col cielo addosso. Bevi acqua appena sveglio, sette sorsi almeno. Vino, non troppo, e con gioia. In città cammina in bici. Ogni volta che puoi va in campagna e apri i sensi. Libri che t'appassionano, che aprono orizzonti e stupore. Lontano da ogni tipo di carriera o appartenenza: consumano la tua libertà. Stai coi tuoi figli, osservane il miracolo e partecipaci: da lì a poco se ne andranno. Parla con persone belle, aperte, intelligenti; con gli altri stai in superfice o fingi con creatività e strategia. Stai accanto alla tua compagna, crea luoghi di bellezza con lei. Metti leggerezza e gioco nelle cose, mai sul serio, soprattutto con te stesso, e prenditi sempre la tua responsabilità. Stai attento, rimani aperto, sii irriducibile a ogni chiusura. Usa il tuo tempo con saggezza e dallo solo a chi lo merita. Viaggia. Scrivi.
E' questa, tutta questa, in fondo, la mia filosofia e la mia politica esistenziale. Ben poca cosa. Un passo della cimice. E aria, e luce, a dar vita ai polmoni. E fede, a sostenere il passo.
"Mai abbastanza si ama la fuggente vita" - G. D'Amico
Sta lontano da ciò che ti deprime. Mangia tutto, pochi grassi. Nuota a mare; quando non più possibile, un po’ di movimento, mai al chiuso, sempre col cielo addosso. Bevi acqua appena sveglio, sette sorsi almeno. Vino, non troppo, e con gioia. In città cammina in bici. Ogni volta che puoi va in campagna e apri i sensi. Libri che t'appassionano, che aprono orizzonti e stupore. Lontano da ogni tipo di carriera o appartenenza: consumano la tua libertà. Stai coi tuoi figli, osservane il miracolo e partecipaci: da lì a poco se ne andranno. Parla con persone belle, aperte, intelligenti; con gli altri stai in superfice o fingi con creatività e strategia. Stai accanto alla tua compagna, crea luoghi di bellezza con lei. Metti leggerezza e gioco nelle cose, mai sul serio, soprattutto con te stesso, e prenditi sempre la tua responsabilità. Stai attento, rimani aperto, sii irriducibile a ogni chiusura. Usa il tuo tempo con saggezza e dallo solo a chi lo merita. Viaggia. Scrivi.
E' questa, tutta questa, in fondo, la mia filosofia e la mia politica esistenziale. Ben poca cosa. Un passo della cimice. E aria, e luce, a dar vita ai polmoni. E fede, a sostenere il passo.
"Mai abbastanza si ama la fuggente vita" - G. D'Amico
18 Luglio 2016
State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi, infatti non doveva essere calpestata. Non è uscita nemmeno dalla testa per essere superiore all'uomo ma dal fianco per essere uguale, un pò più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere amata.
(Passo tratto dal Talmud)
State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai piedi, infatti non doveva essere calpestata. Non è uscita nemmeno dalla testa per essere superiore all'uomo ma dal fianco per essere uguale, un pò più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere amata.
(Passo tratto dal Talmud)
16 Maggio 2016
Qualche parola sull’anima
Di Wisława Szymborska
L’anima la si ha ogni tanto.
Nessuno la ha di continuo
e per sempre.
Di rado ci da una mano
in occupazioni faticose,
come spostare mobili,
portare valige
o percorrere le strade con scarpe strette.
Quando si compilano moduli
e si trita la carne
di regola ha il suo giorno libero.
Su mille nostre conversazioni
partecipa a una,
e anche questo non necessariamente,
poiché preferisce il silenzio.
Quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,
smonta di turno alla chetichella.
È schifiltosa:
non le piace vederci nella folla,
il nostro lottare per un vantaggio qualunque
e lo strepito degli affari la disgustano.
Gioia e tristezza
non sono per lei due sentimenti diversi.
E’ presente accanto a noi
solo quando essi sono uniti.
Possiamo contare su di lei
quando non siamo sicuri di niente
e curiosi di tutto.
Tra gli oggetti materiali
le piacciono gli orologi a pendolo
e gli specchi, che lavorano con zelo
anche quando nessuno guarda.
Non dice da dove viene
e quando sparirà di nuovo,
ma aspetta chiaramente simili domande.
Si direbbe che
così come lei a noi,
anche noi
siamo necessari a lei per qualcosa.
Qualche parola sull’anima
Di Wisława Szymborska
L’anima la si ha ogni tanto.
Nessuno la ha di continuo
e per sempre.
Di rado ci da una mano
in occupazioni faticose,
come spostare mobili,
portare valige
o percorrere le strade con scarpe strette.
Quando si compilano moduli
e si trita la carne
di regola ha il suo giorno libero.
Su mille nostre conversazioni
partecipa a una,
e anche questo non necessariamente,
poiché preferisce il silenzio.
Quando il corpo comincia a dolerci e dolerci,
smonta di turno alla chetichella.
È schifiltosa:
non le piace vederci nella folla,
il nostro lottare per un vantaggio qualunque
e lo strepito degli affari la disgustano.
Gioia e tristezza
non sono per lei due sentimenti diversi.
E’ presente accanto a noi
solo quando essi sono uniti.
Possiamo contare su di lei
quando non siamo sicuri di niente
e curiosi di tutto.
Tra gli oggetti materiali
le piacciono gli orologi a pendolo
e gli specchi, che lavorano con zelo
anche quando nessuno guarda.
Non dice da dove viene
e quando sparirà di nuovo,
ma aspetta chiaramente simili domande.
Si direbbe che
così come lei a noi,
anche noi
siamo necessari a lei per qualcosa.
25 gennaio 2016
“Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. É dire “ti sento”. Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle, sempre e comunque.” Erri De Luca, I pesci non chiudono gli occhi |
14 Marzo 2016
Voglio, avrò -- se non qui, in altro luogo che ancora non so. Niente ho perduto. Tutto sarò. F .Pessoa |
5 Ottobre 2015
Toccare la Terra è come appoggiarci al petto di nostra madre. Vuol dire ritrovare le nostre origini, sapere che il luogo dove stiamo, camminiamo, ariamo o seminiamo è qualcosa creato per noi. Lo sappiamo perché la pulsazione della terra rallenta la nostra e ci tranquillizza nei momenti di confusione.
Vedere il cielo, nella sua profondità illimitata, stimola la nostra immaginazione e amplia la consapevolezza della semplice bellezza che ci è stata data.
Allorchè ci protendiamo verso il soffitto della nostra mente, siamo illimitati come il cielo.
J. S. HIfler Anima pellerossa
Toccare la Terra è come appoggiarci al petto di nostra madre. Vuol dire ritrovare le nostre origini, sapere che il luogo dove stiamo, camminiamo, ariamo o seminiamo è qualcosa creato per noi. Lo sappiamo perché la pulsazione della terra rallenta la nostra e ci tranquillizza nei momenti di confusione.
Vedere il cielo, nella sua profondità illimitata, stimola la nostra immaginazione e amplia la consapevolezza della semplice bellezza che ci è stata data.
Allorchè ci protendiamo verso il soffitto della nostra mente, siamo illimitati come il cielo.
J. S. HIfler Anima pellerossa
23 MARZO 2015
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,...
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,...
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini
2 MARZO 2015
“Ecco i pazzi. Il disadattati. I ribelli. I facinorosi. Le spine nei fori quadrati. Quelli che vedono le cose diverse. Non sono appassionati di regole. E non hanno alcun rispetto per lo status quo. Si possono citare, essere in disaccordo con loro, glorificarli o denigrarli. L’unica cosa che non si può fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana nel futuro. Mentre alcuni possono vederli come pazzi, noi li vediamo come geni.
Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, sono quelli che lo fanno davvero”.
Jack Kerouac
“Ecco i pazzi. Il disadattati. I ribelli. I facinorosi. Le spine nei fori quadrati. Quelli che vedono le cose diverse. Non sono appassionati di regole. E non hanno alcun rispetto per lo status quo. Si possono citare, essere in disaccordo con loro, glorificarli o denigrarli. L’unica cosa che non si può fare è ignorarli. Perché cambiano le cose. Spingono la razza umana nel futuro. Mentre alcuni possono vederli come pazzi, noi li vediamo come geni.
Perché le persone che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, sono quelli che lo fanno davvero”.
Jack Kerouac
16 FEBBRAIO 2015
“Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare”
Ivano Fossati
https://www.youtube.com/watch?v=xLquEK6m0o8
“Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare”
Ivano Fossati
https://www.youtube.com/watch?v=xLquEK6m0o8
Nella Moltitudine
Sono quella che sono. Un caso inconcepibile come ogni caso. In fondo avrei potuto avere altri antenati, e così avrei preso il volo da un altro nido, …Se al mondo fossi venuta nella tribù sbagliata e avessi tutte le strade precluse? La sorte, finora, mi è stata benigna. Poteva non essermi dato Il ricordo dei momenti lieti. Poteva essermi tolta L’inclinazione a confrontare. Potevo essere me stessa – ma senza stupore, e ciò vorrebbe dire qualcuno di totalmente diverso. W. Szymborska . |
L’amore è la misura perfetta e reinventata, la ragione meravigliosa e imprevista.
Sula prima pagina del primo dei miei libri per colei che avevo appena incontrato ho copiato queste righe. IL cuore è come un tamburo. Basta un dito a farlo battere. Con i suoni che emette crea una nuova armonia. Allora tutto si mette in marcia. Un corpo arriva e il mondo si regola sui suoi passi. Quando si avvicina le teste si voltano. E’ l’amore nuovo Qualunque amore è il nuovo amore Niente può cancellare e nemmeno alterare la novità dell’amore vero. Nuovo lo è stato una volta e continua ad esserlo. Colei che se ne andrà ovunque è arrivata da sempre” Da “l’Amore nuovo “ di P. Forest . |
23 GIUGNO 2014
Un nuovo cuore
Me la ricordo questa pioggia d’estate.
Giorno dopo giorno percorriamo la nostra vita come fosse un corridoio.
Pensare al polmone per il gatto… piove così forte che sembra buio… facciamo appena in tempo il film è all’una… vuoi toglierti il giaccone…tazza di tè amaro…silenzio pomeridiano…forse stiamo male per colpa del troppo…queste ingenue che fanno tanto le spudorate…guarda nevica… quei fiori com’è che si chiamano…cielo d’autunno com’è triste… era una famiglia come le altre qui…fa già caldo e non sono ancora le dieci…dovremmo rifare la tappezzeria…
E poi pioggia d’estate…
Cos’è la pioggia d’estate?
All’inizio la bellezza pura che irrompe nel cielo, quel timore rispettoso che si impadronisce del cuore, sentirsi così irrisori al centro stesso del sublime, così fragili e così ricolmi della maestà delle cose, sbalorditi, sghermiti, rapiti dalla magnificenza del mondo.
Dopo, percorrere un corridoio e ritrovarsi in una stanza piena di luce. Un’altra dimensione, certezze appena nate. IL corpo non è più un involucro, la mente abita le nuvole, sua è la potenza dell’acqua, si annunciano giorni felici, in una nuova nascita.
Poi come le lacrime, che sono talvolta tonde, abbondanti e compassionevoli, si lasciano dietro una lunga spiaggia lavata dalla discordia, così la pioggia estiva, spazzando via la polvere immobile è per l’anima dgli esseri come un respiro infinito.
Quindi certe piogge d’estate si radicano in noi come un nuovo cuore che batte all’unisono con l’altro
“L’Eleganza del Riccio”
M. Burbery
Un nuovo cuore
Me la ricordo questa pioggia d’estate.
Giorno dopo giorno percorriamo la nostra vita come fosse un corridoio.
Pensare al polmone per il gatto… piove così forte che sembra buio… facciamo appena in tempo il film è all’una… vuoi toglierti il giaccone…tazza di tè amaro…silenzio pomeridiano…forse stiamo male per colpa del troppo…queste ingenue che fanno tanto le spudorate…guarda nevica… quei fiori com’è che si chiamano…cielo d’autunno com’è triste… era una famiglia come le altre qui…fa già caldo e non sono ancora le dieci…dovremmo rifare la tappezzeria…
E poi pioggia d’estate…
Cos’è la pioggia d’estate?
All’inizio la bellezza pura che irrompe nel cielo, quel timore rispettoso che si impadronisce del cuore, sentirsi così irrisori al centro stesso del sublime, così fragili e così ricolmi della maestà delle cose, sbalorditi, sghermiti, rapiti dalla magnificenza del mondo.
Dopo, percorrere un corridoio e ritrovarsi in una stanza piena di luce. Un’altra dimensione, certezze appena nate. IL corpo non è più un involucro, la mente abita le nuvole, sua è la potenza dell’acqua, si annunciano giorni felici, in una nuova nascita.
Poi come le lacrime, che sono talvolta tonde, abbondanti e compassionevoli, si lasciano dietro una lunga spiaggia lavata dalla discordia, così la pioggia estiva, spazzando via la polvere immobile è per l’anima dgli esseri come un respiro infinito.
Quindi certe piogge d’estate si radicano in noi come un nuovo cuore che batte all’unisono con l’altro
“L’Eleganza del Riccio”
M. Burbery
16 GIUGNO 2014
“…Non vivere su questa terra come un inquilino, o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo, vivere come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare;
ma prima di tutto credi nell’Uomo.
Ama la nuvola,
il libro,
la macchina,
ma prima di tutto l’Uomo.
…Che tutti i beni terreni ti diano gioia,
che l’inverno e l’estate,
il buio e la luce,
ti diano gioia ma soprattutto che l’Uomo
ti dia gioia."
Nazim Hikmet.
“…Non vivere su questa terra come un inquilino, o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo, vivere come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare;
ma prima di tutto credi nell’Uomo.
Ama la nuvola,
il libro,
la macchina,
ma prima di tutto l’Uomo.
…Che tutti i beni terreni ti diano gioia,
che l’inverno e l’estate,
il buio e la luce,
ti diano gioia ma soprattutto che l’Uomo
ti dia gioia."
Nazim Hikmet.
3 Giugno 2014
“L’Universo non ha un centro
ma per abbracciarsi si fa così :
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te e l’altro “.
Livia Candiani
“L’Universo non ha un centro
ma per abbracciarsi si fa così :
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te e l’altro “.
Livia Candiani
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
Primo Levi
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
Primo Levi
29 luglio 2013
“ Vedere il mondo in un granello di sabbia
E il cielo in un fiore di campo,
Tenere l’infinito nel palmo della tua mano,
E l’eternità in un’ora.”
DA W. Blake Auguries of innocence
“ Vedere il mondo in un granello di sabbia
E il cielo in un fiore di campo,
Tenere l’infinito nel palmo della tua mano,
E l’eternità in un’ora.”
DA W. Blake Auguries of innocence
16 maggio 2011
“Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.”
SAFFO, frammenti
“Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.”
SAFFO, frammenti
08 luglio 2013
“Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra…”
“Ode al giorno felice”. Pablo Neruda
“Questa volta lasciate che sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice
fino all’ultimo profondo angolino del cuore.
Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell’erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero raggrinzito,
e l’acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra
l’aria canta come una chitarra…”
“Ode al giorno felice”. Pablo Neruda
08 Novembre 2010
“La bellezza è la relazione del contenuto alla forma, ossia il rapporto tra l'opera e l'emozione che la fa nascere nell' artista, o tra l'opera e l'emozione che essa genera nello spettatore.
Ogni opera nasce infatti da un'emozione, che nell'artista si traduce in sentire.
È questo sentire che lo spinge alla creazione. Una volta che l'opera è stata creata, ossia una volta che l'emozione ha ricevuto una forma ed è stata fissata su un supporto materiale, nello spettatore si genera un sentimento che gli consente di ritrovare il contenuto dell' opera, l'emozione puramente spirituale.
L'opera è cosi la forma materiale esteriore che consente la comunicazione del contenuto immateriale, la trasmissione di un'emozione da un'anima a un'altra anima.”
W. Kandinsky, Tutti gli scritti vol.
“La bellezza è la relazione del contenuto alla forma, ossia il rapporto tra l'opera e l'emozione che la fa nascere nell' artista, o tra l'opera e l'emozione che essa genera nello spettatore.
Ogni opera nasce infatti da un'emozione, che nell'artista si traduce in sentire.
È questo sentire che lo spinge alla creazione. Una volta che l'opera è stata creata, ossia una volta che l'emozione ha ricevuto una forma ed è stata fissata su un supporto materiale, nello spettatore si genera un sentimento che gli consente di ritrovare il contenuto dell' opera, l'emozione puramente spirituale.
L'opera è cosi la forma materiale esteriore che consente la comunicazione del contenuto immateriale, la trasmissione di un'emozione da un'anima a un'altra anima.”
W. Kandinsky, Tutti gli scritti vol.
03 Giugno 2013
Sensazione
"Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.
io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna."
A.Rimbaud
Sensazione
"Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.
io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro,
nella Natura, lieto come con una donna."
A.Rimbaud
Capodanno 2013
“Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,
cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo."
Erri de Luca da Prontuario per il brindisi di Capodanno
“Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,
cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo."
Erri de Luca da Prontuario per il brindisi di Capodanno
11 giugno 2012
Potrei perfettamente escluderti dalla mia vita, non rispondere alle tue telefonate, non aprirti la porta di casa, non pensarti, non desiderarti, non cercarti nei posti comuni e non rivederti più, girare per le strade dove so che tu non passi, eliminare dalla mia memoria ogni istante condiviso con te, ogni ricordo del tuo ricordo, dimenticare il tuo viso fino al punto di non riconoscerti, rispondere evasivamente quando mi domanderanno di te e fare come se tu non fossi mai esistita. Però ti amo.
Da “Però te amo”
Darío Jaramillo Agudelo
Potrei perfettamente escluderti dalla mia vita, non rispondere alle tue telefonate, non aprirti la porta di casa, non pensarti, non desiderarti, non cercarti nei posti comuni e non rivederti più, girare per le strade dove so che tu non passi, eliminare dalla mia memoria ogni istante condiviso con te, ogni ricordo del tuo ricordo, dimenticare il tuo viso fino al punto di non riconoscerti, rispondere evasivamente quando mi domanderanno di te e fare come se tu non fossi mai esistita. Però ti amo.
Da “Però te amo”
Darío Jaramillo Agudelo
18 giugno 2012
"Non sto pensando a niente"
Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l’aria notturna,
fresca in confronto all’estate calda del giorno.
Che bello, non sto pensando a niente!
Non pensare a niente
è avere l’anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita...
Non sto pensando a niente.
E’ come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...
F. Pessoa
23 Gennaio 2012
“Dobbiamo, di tanto in tanto, riposarci dal peso di noi stessi,
volgendo lo sguardo la' in basso su di noi,
ridendo o piangendo di noi da una distanza di artisti: dobbiamo scoprire l' eroe e anche il giullare che si cela nella nostra passione della conoscenza, dobbiamo, qualche volta rallegrarci della nostra follia. Per poter restare contenti della nostra saggezza."
Nietzsche
“Dobbiamo, di tanto in tanto, riposarci dal peso di noi stessi,
volgendo lo sguardo la' in basso su di noi,
ridendo o piangendo di noi da una distanza di artisti: dobbiamo scoprire l' eroe e anche il giullare che si cela nella nostra passione della conoscenza, dobbiamo, qualche volta rallegrarci della nostra follia. Per poter restare contenti della nostra saggezza."
Nietzsche
11 Luglio 2011
Donne appassionate
Le ragazze al crepuscolo scendono in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti, lungo l'acqua remota.
…..
Quell'ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando muta la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perché gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.
Cesare Pavese
Donne appassionate
Le ragazze al crepuscolo scendono in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti, lungo l'acqua remota.
…..
Quell'ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando muta la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perché gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.
Cesare Pavese
21 Novembre 2011
“Hai una casa qui, puoi sostare un poco.
Hai trovato una cucina che almeno per un’altra ora ti terrà al caldo e ti darà il tempo di ripensare la vita.
Che cos’è la vita, se non ti fermi un attimo a ripensarla? “
Da Il Vizio di parlare a me stessa
Goliarda Sapienza
“Hai una casa qui, puoi sostare un poco.
Hai trovato una cucina che almeno per un’altra ora ti terrà al caldo e ti darà il tempo di ripensare la vita.
Che cos’è la vita, se non ti fermi un attimo a ripensarla? “
Da Il Vizio di parlare a me stessa
Goliarda Sapienza